Tignola verde dell’olivo – Margaronia

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Elisa Cardelli
  • Autore - Laurea in Semiotica

Che cos’è la tignola verde o margaronia dell’olivo? Come si manifestano le sue infestazioni e quali danni provoca? A quali trattamenti biologici è sensibile?

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Tignola verde dell’olivo

La tignola verde dell’olivo, Palpita unionalis, è conosciuta anche come Margaronia. Questo parassita è una piccola farfalla appartenente all’ordine dei lepidotteri, temuta per gli ingenti danni che arreca ai giovani uliveti.

L’insetto, presente in tutte le zone del Mediterraneo, è parecchio diffuso e causa in particolare danni negli uliveti presenti nelle zone marittime del Sud-Italia. Per poter contrastare in maniera efficace la tignola dell’olivo è necessario conoscerla al meglio.

Scopriamo quindi tutto su questo parassita in modo da sapere come eliminarlo.

Olivo
Photo by MaliAroestiPhotography – Pixabay

Generalità della tignola verde dell’olivo

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Tignola

La tignola verde dell’olivo, chiamata anche Piralide dell’Ulivo, è una farfalla lunga circa 2 cm con corpo chiaro a forma di triangolo. La farfalla presenta delle macchie nerastre sulle ali anteriori e un’apertura alare di circa 1,2 cm. Questa depone le sue uova, fino a 600 per volta, sulla pagina inferiore delle foglie di ulivi, sui polloni basali e sui succhioni.

Dalla schiusa delle uova nascono delle larve lunghe 2 cm facilmente riconoscibili per il doppio colore. Esse si presentano di colore giallastro sul capo e verde chiaro sul corpo. Le larve sono dotate di un robusto apparato masticatore e si nutrono soprattutto di foglie, teneri germogli e solo raramente delle olive.

Il parassita sviluppa circa 3 generazioni all’anno e i danni che causa sono davvero notevoli. La larva segue nella foglia il suo sviluppo fino a 5 stadi e in ognuno di essi effettua delle erosioni molto caratteristiche.

Danni della tignola

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Danni della Tignola

Dalla primavera inoltrata, periodo della comparsa delle larve, fino a dicembre, i rami degli olivi giovani appaiono privi di foglie e rosicchiati. La perdita delle foglie comporta una scarsa fotosintesi clorofilliana per cui la pianta deperisce fino a morire.

I danni sulle foglie sono provocati in particolare dall’erosione da parte delle larve che attaccano il parenchima fogliare. Questa situazione rende molto probabile la perdita di germogli nella primavera successiva all’attacco. Tipiche sono anche le malformazioni di varia entità a carico delle mini fogliari.

Inoltre, la generazione antofaga provoca cascola dei fiori e questo si riflette su un calo della produzione.

La generazione carpofaga di tignola dell’olivo causa poi la caduta delle olive in diversi momenti dell’anno: luglio e ottobre. La caduta dei frutti avviene quindi nel momento in cui i parassiti entrano nell’oliva e quando vi fuoriescono per diventare crisalidi.

Quando l’olivo presenta diradamento naturale o cascola, all’inizio la caduta delle olive viene spesso sottovalutata.

Antagonisti naturali del parassita

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Tignola

La tignola verde dell’oliva è molto diffusa in tutta la zona del Mediterraneo. In molti casi, però, la sua presenza risulta trascurabile e quindi anche i suoi danni non risultano poi così importanti. Davanti a una presenza non importante dell’insetto, dunque, non è necessario intervenire per difendere la pianta.

Nel caso di ambienti naturali con una biodiversità buona, infatti, ci sono degli antagonisti naturali che limitano la presenza della tignola. Proprio grazie alla presenza di questi antagonisti naturali, in molte situazioni non è necessario intervenire per combattere la tignola.

È bene infatti sapere che temperature superiori a 30°C e una bassa percentuale di umidità nell’aria sono condizioni pessime per la propagazione del parassita. Tali condizioni ambientali provocano la morte delle uova e delle larve appena nate.

In natura esistono poi oltre 40 specie antagoniste della tignola dell’olivo. Di queste, però, solo una decina costituiscono un complesso parassitario permanente. In particolare, solo due specie (il braconidie Clelonus elaphilus SILV. e l’encirtide Ageniaspis fuscicollis DALM) riescono a parassitare le larve della tignola.

La prevenzione con le trappole

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Tignola

Nel caso gli antagonisti naturali non bastino per evitare i danni della tignola dell’olivo, suggeriamo di usare trappole. Utilissime per la prevenzione, queste rappresentano infatti una difesa spontanea dell’albero. Sistemando delle trappole alimentari tra le piante si potrà eliminare questi dannosi parassiti.

Posizionare una serie di bottiglie d’acqua con all’interno un’esca gradita ai lepidotteri: permetterà infatti di proteggere gli olivi. In particolare, consigliamo di usare cannella, vino, zucchero e chiodi di garofano macerati per due settimane.

Chiaramente, queste bottiglie dovranno avere un tappo in grado di far entrare gli insetti ma non di farli uscire.

I migliori trattamenti contro le tignole

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Tignola verde dell’olivo

I trattamenti contro le tignole possono essere necessari per combattere la generazione carpofaga che causa cali di produzione. In maniera occasionale, comunque, questi trattamenti risultano utili anche per contrastare la generazione antofaga.

Nel caso i danni risultino davvero importanti, sarà necessario procedere con l’impiego di trattamenti. Nello specifico, suggeriamo di intervenire con Bacillus thuringiensis alla schiusura delle uova. È infatti quando le larve stanno per penetrare nelle olive che risultano maggiormente più esposte all’azione di questo trattamento.

Tignola verde dell’olivo – Margaronia: foto e immagini

La tignola verde dell’olivo colpisce numerose di queste specie di alberi da frutto, ma come affrontarla? Nel caso vi troviate a dover contrastare questo problema, vi suggeriamo di dare un’occhiata alla galleria immagini che abbiamo realizzato.