Bignonia coltivazione

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Bignonia-fiori

La bignonia è una pianta rampicante ideale per la copertura di pergole, gazebi e pareti rocciose dei giardini.

Bignonia

Caratteristiche generali della Bignonia

La Bignonia è pianta della famiglia delle Bignoniaceae a sviluppo rampicante originaria dell’America centro meridionale e dell’Asia.

La parte ipogea della pianta presenta una robusta radice fascicolata mentre la parte aerea è composta da lunghi rami o viticci dotati di ventose delle particolari strutture che aderiscono anche su muri o pareti lisce.

I rami sono ricoperti da foglie palmate a margini dentellati disposte simmetricamente rispetto al ramo.

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Il colore delle foglie da verde scuro in estate vira al giallo-rossastro in autunno.

I fiori, simili a grosse campanule di colore rosso, arancio o rosa a seconda delle varietà sono riuniti in grappoli pendenti all’apice dei viticci.

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I frutti sono piccoli baccelli verdi simili ai fagioli.

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I semi, da 5 a 7, per baccello sono sfere appiattite.

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Fioritura

La bignonia fiorisce nel periodo estate – autunno.

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Coltivazione della Bignonia

Esposizione

La bignonia ama i luoghi caldi, soleggiati e riparati dai venti forti. Soffre molto il freddo e va tenuta in zone a temperature superiori ai 10° C.

Terreno

La Bignonia è una pianta rampicante che predilige i terreni asciutti, ben drenati ma ricchi di sostanza organica.

Annaffiature

Necessita di annaffiature settimanali ma solo quando il terreno è perfettamente asciutto in quanto è una pianta che teme i ristagni idrici. La pianta giovane necessita di acqua con regolarità soprattutto durante i mesi estivi, mentre quella adulta va irrigata durante i periodi siccitosi e durante la fioritura.

Concime

Concimazione

Ogni 3 – 4 mesi, alla base della pianta a somministrato del concime granulare a lenta cessione specifico per piante fiorite bilanciato in macroelementi ed arricchito anche di microelementi, utili questi ultimi alla pianta per sopportare il freddo dell’inverno .

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Moltiplicazione della Bignonia

La pianta si propaga per seme e per via vegetativa mediante talea semilegnosa di getti laterali. La propagazione per seme dà piante con caratteristiche genetiche diverse dalla pianta madre. La moltiplicazione per talea invece, assicura piante identiche a quella madre.

Semina

Si esegue in primavera mettendo a germinare i semi in un vaso contenete un terriccio adatto mantenuto umido fino alla comparsa dei germogli.

Quando le giovani piantine raggiungono un’altezza di alcuni centimetri, vanno messe a dimora definitiva con molta delicatezza. Inizialmente vanno aiutate con un tutore fino a quando non sono in grado di arrampicarsi autonomamente.

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Propagazione per talea

Le talee si effettuano in primavera mettendole a radicare in un miscuglio di sabbia e torba. A radicazione avvenuta le piante vanno allevate in vaso per almeno due anni.

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Impianto della bignonia

La pianta va messa a dimora in primavera, in buche profonde e larghe circa il doppio del pane di terra che la circonda. Il terreno deve essere fertile e ricco di sostanza organica pertanto al momento dell’impianto, è bene arricchirlo con stallatico o con del concime a lenta cessione.

Bignonia: coltivazione in vaso

E’ una pianta perfetta anche per abbellire il balcone o la terrazza della propria casa se coltivata in un vaso di dimensioni adeguate alla sua rapida crescita. Richiede, per regalare un’abbondante e prolungata fioritura, un’esposizione soleggiata, annaffiature più frequenti e una buona concimazione quando si risveglia dal riposo vegetativo. In inverno va trasferita in una zona del balcone meno esposta al freddo.

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Rinvaso della bignonia

La pianta allevata in vaso necessita di contenitori più grandi ogni qualvolta le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua di scolo.

Bisogna avere cura di posizionare i vasi in zone riparate dalle correnti e dal freddo.

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Potatura della bignonia

A febbraio accorciare i rami dell’anno precedente fino a pochi centimetri per favorire l’emissione di quelli nuovi sui quali spunteranno i fiori, infatti la bignonia fiorisce solo sui rami dell’anno.

Le piante giovani per poter ramificare ed allargarsi alla base vanno potate fino a 5 cm dal terreno. Guida alla potatura della bignonia.

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Malattie e parassiti della Bignonia

La bignonia teme il marciume radicale, il mal bianco e l’attacco degli afidi che colonizzano anche i fiori ancora in boccio e che generalmente la infestano se il clima è troppo umido o piovoso.

Cure e trattamenti

Le piante allevate in vaso durante l’inverno vanno posizionate in zone riparate dalle correnti d’aria e dal gelo mentre per quelle coltivate a dimora è sufficiente una pacciamatura basale con paglia o foglie secche.

Il marciume delle radici va prevenuto assicurando alla pianta un terreno ben drenato.

Per contrastare gli afidi vanno effettuati dei trattamenti con prodotti specifici oppure antiparassitari biologici naturali che rispettano l’ambiente e gli insetti impollinatori come: l’antiparassitario all’aglio, quello all’ortica o al piretro. I trattamenti vanno fatti al mattino presto o dopo il tramonto e ripetuti in caso di pioggia.

Varietà di Bignonia

Tra le tante specie, oltre 450, citiamo quelle più diffuse ed apprezzate a scopo ornamentale.

Bignonia capreolata

E’ una vigorosa pianta rampicante che in pieno vigore vegetativo può raggiungere i 10 metri di altezza. I tralci sono ricoperti da foglie di colore verde lucido. In estate, durante il periodo della fioritura, produce fiori tubolari stellati arancio-marroni che emanano un gradevole profumo di cioccolato o di caffè. Va coltivata all’aperto nelle regioni dove il clima è caldo e al riparo in quelle fredde.

Bignonia radicans

Una rampicante che si caratterizza per l’elevata capacità di attaccarsi a qualsiasi superficie con le sue radici aeree. Si allunga ogni anno di circa 70 cm. Ha rami con foglie verdi, ovali e dentate e di colore verde. In estate produce fiori arancioni a trombetta.  La Bignonia radicans è perfetta per recinzioni, archi o pergolati.

Bignonia campsis grandiflora

La Campsis grandiflora è una varietà asiatica diffusa soprattutto in Giappone e dell’Asia. A differenza delle altre Bignonie necessita di tutori. Soffre molto il freddo e per tale motiva viene coltivata in vaso nelle regioni in cui le temperature invernali sono minori dei 10° C.

Bignonia Vetusta

E’ una rampicante sempreverde che può superare anche i 15 metri di altezza. Ha fusti e viticci  legnosi. In primavera produce folti grappoli di fiori tubolari il cui colore tende al dorato.

Bignonia capensis

La Bignonia capensis o Tecoma capensis è una pianta sarmentosa sempreverde con foglie verde scuro.  In estate produce a profusione fiori arancioni o rossi. Teme il freddo e va coltivata al pieno sole al riparo dei forti venti. Nelle zone costiere è consigliata come pianta da siepe.

Pandorea

Bignonia jasminoides

Conosciuta come Pandorea jasminoides è una pianta rampicante sempreverde con foglie lanceolate di colore verde vivo.  Dalla primavera all’estate produce grandi grappoli di fiori tubulari bianchi-roseo molto decorativi. Necessita di una struttura di supporto durante i primi anni di formazione e si presta ad essere coltivata come siepe nelle zone con clima mediterraneo.

Usi

La bignonia è la pianta ideale per la copertura di graticci, pergolati e gazebi. E’ perfetta per coprire ringhiere di recinzione e anche per tappezzare muri soleggiati.

Bignonia linguaggio e significato dei fiori

Nel gergo dei fiori la bignonia simboleggia la fama ed il successo.

La bignonia è velenosa?

È una pianta tossica per i gatti.

Curiosità

Nei Paesi di origine la Bignonia viene coltivata davanti alle case perchè ritenuta un pianta di buon augurio e di prosperità. I fiori vengono utilizzati per addobbare le chiese durante le cerimonie.

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