Poligala – Polygala myrtifolia coltivazione
La Poligala myrtifolia è una pianta molto decorativa ideale per i giardini costieri e le zone siccitose.
- Caratteristiche generali della Poligala a foglie di mirto
- Fioritura
- Coltivazione della Polygala
- Esposizione
- Terreno
- Annaffiature
- Concimazione
- Polygala: coltivazione in vaso
- Rinvaso della Poligala
- Moltiplicazione della Poligala
- Semina
- Propagazione per talea
- Impianto o messa a dimora
- Potatura della Poligala
- Parassiti e malattie della Polygala
- Cure e trattamenti
- Varietà di Polygala
- Polygala chamaebuxus
- Polygala myrtifolia ‘Bibi pink’
- Usi
- Linguaggio dei fiori
- Curiosità
- Galleria foto della Polygala
Caratteristiche generali della Poligala a foglie di mirto
La Polygala myrtifolia è un arbusto sempreverde originario del Sud Africa, appartenente alla famiglia delle Polygalaceae.
La Polygala è una pianta elegante con portamento cespuglioso tondeggiante, che nel pieno vigore vegetativo può raggiungere un’altezza di circa 2 metri. Esistono anche varietà nane che generalmente non superano i 35-50 cm di altezza.
La pianta ha una robusta radice a fittone, legnosa e cilindrica. La parte aerea è composta da numerosi rami eretti legnosi nella parte inferiore, erbacei in quello superiore, ricoperti da un fogliame sempreverde molto decorativo.
Le foglie sono coriacee, lanceolate e di colore verde- grigio, molto simili a quelle del mirto.
I fiori, simili a quelli della Robinia, sono infiorescenze di colore viola o bianco riunite in racemi portati agli apici dei rami.
I frutti sono piccole capsule lateralmente compresse contenenti semi fertili.
I semi della Polygala vengono dispersi dalle formiche (disseminazione mirmecoria) che vengono attratte dalle sostanze zuccherine dello strofiolo (membrana di sostegno che aderisce al seme dopo la dispersione).
Fioritura
La fioritura della Polygala è molto lunga generalmente inizia a marzo e si protrae per tutta l’estate, talvolta anche fino all’autunno inoltrato se il clima è mite.
Coltivazione della Polygala
Esposizione
La Polygala ama i luoghi soleggiati e riparati dal vento. Resiste alle alte temperature estive ma teme il gelo, quindi durante l’inverno la chioma va protetta con agritessuto.
Terreno
Predilige i terreni soffici, ricchi di sostanza organica e ben drenati.
Annaffiature
La pianta coltivata in piena terra anche si accontenta delle piogge va innaffiata regolarmente dalla ripresa vegetativa fino all’autunno soprattutto nei periodi di prolungata siccità.. In inverno gli apporti idrici vanno sospesi del tutto, La Polygala allevata in vaso va innaffiata saltuariamente anche nei mesi invernali prediligendo le ore più calde della giornata.
Concimazione
La Polygala per prodirre nuovi getti e fiori in abbondanza necessità di un terreno ricco di nutrienti quindi, dalla primavera in poi è opportuno somministrare, ogni 20 giorni, del concime per piante da fiore, ricco in azoto (N) e potassio (K). In autunno è consigliabile interrare ai piedi dell’arbusto dello stallatico maturo in modo da aiutare la pianta a sopportare meglio il freddo.
Polygala: coltivazione in vaso
Nelle regioni del Nord Italia caratterizzate da inverni molto rigide e con periodi di gelate intense e prolungate la Polygala va coltivata in vaso in modo da poterla riparare dal freddo in zone luminose (tettoie e balconi) e riparate anche di venti gelidi con teli traspiranti. Il vaso, largo e profondo 20-25 centimetri, va riempito con un buon terriccio mescolato con torba, pomice e stallatico ben maturo.
Rinvaso della Poligala
La poligala allevata in vaso va trasferita, ogni 2-3 anni, in un contenitore più grande, utilizzando nuovo terriccio fresco e ricco di sostanza organica.
Moltiplicazione della Poligala
La Poligala si propaga per per seme e per talea.
Semina
La semina si effettua in primavera. utilizzando i semi maturi dell’anno (la germinabilità cala velocemente). I semi vanno posti sulla superficie di un terriccio leggero ma ricco, e coperti con un sottile strato di vermiculite. Il semenzaio va mantenendo sempre umido fino alla germinazione che solitamente avviene molto velocemente.
Propagazione per talea
Le talee di rami dell’anno si fanno in estate.
Le talee, lunghe circa 10 cm, prelevate dai rametti che non hanno portato fiori, vanno messe a radicare in un miscuglio di sabbia e torba, a temperatura di 16 -18° C, fino a quando non faranno la comparsa le nuove foglie. Fopo la radicazione, le nuove piantine vanno trasferite in piccoli vasi fino al momento della messa a dimora.
Impianto o messa a dimora
Le piante di Polygala possono essere messe a dimora in qualsiasi periodo dell’anno in buche più larghe e profonde del pane di terra che avvolge l’apparato radicale.
Potatura della Poligala
Nel mese di febbraio si potano i rami più lunghi accorciandoli di 1/2 della loro lunghezza e si recidono alla base quelli secchi. La potatura favorire l’incespimento e una fioritura più copiosa e prolungata.
Parassiti e malattie della Polygala
La Polygala myrtifolia è una pianta abbastanza rustica ma comunque soggetta al marciume delle radici se il terreno di coltivazione è poco permeabile all’acqua. Soffre gli attacchi degli afidi piccoli parassiti animali che di solito compaiono quando il clima è troppo umido o in caso di piogge abbondanti e prolungate. La pianta di Polygala coltivata in vaso spesso è attaccata dalla cocciniglia, che generalmente predilige le piante con scarsa aerazione.
Cure e trattamenti
Le piante di Polygala allevate in vaso vanno spostate in luoghi riparati dai venti freddi mentre per quelle allevate a dimora è sufficiente una pacciamatura basale di foglie secche o paglia.
Per scongiurare i marciumi radicali è bene evitare i ristagni idrici nel terreno e nel sottovaso.
Eventuali infestazioni da afidi vanno trattate con antiparassitari specifici, preferibilmente biologici come; l’antiparassitario all’aglio, quello all’ortica o al piretro. I trattamenti vanno fatti al mattino presto in una giornata soleggiata e non ventosa,
Varietà di Polygala
Polygala chamaebuxus
E’ una varietà alta circa 10 cm, conosciuta come falso bosso e camebosso, diffusa in natura su Alpi e Appennini. In pieno vigore vegetativo forma un cespuglio composto da rametti prostrati o eretti con foglie sempreverdi, cuoiose, ovate-lanceolate, glabre disposte in modo alterno e di colore verde brillante. Dalla primavera all’estate, produce racemi .di fiorellini gialli simili a quelli dei piselli disposti all’ascella delle foglie superiori . Il frutto è una capsula cuoriforme compressa di lato, alata ai margini.
Polygala myrtifolia ‘Bibi pink’
Una varietà originaria del Sudafrica. Si tratta di una pianta arbustiva, perenne e longeva con chioma ramificata, densa e compatta. Ha foglie sempreverdi, lanceolate e fiori di colore rosa scuro, riuniti in grappoli che fioriscono a profusione dalla primavera all’autunno, da aprile a ottobre. Si coltiva facilmente in qualunque tipo di terreno ben drenato ed esposto al pieno sole. Per la sua elevata resistenza alla salsedine, la Polygala myrtifolia ‘Bibi Pink’ è perfetta per realizzare siepi nei giardini costieri. E’ una varietà che si adatta molto bene ad essere coltivata anche in vaso.
Usi
Le piante di Polygala vengono utilizzate come elementi singoli o in gruppi per abbellire giardini ben soleggiati o per realizzare siepi nei giardini costieri. Per la resistenza all’inquinamento le piante trovano largo impiego come arredo urbano di rotatorie e parchi cittadini.
Anticamente le specie di Polygala di origine europea venivano usate nella medicina popolare per aumentare il latte alle madri.
Linguaggio dei fiori
La Polygala nel linguaggio dei fiori è il simbolo della purezza e della castità.
Curiosità
Il nome della Polygala deriva dal greco e significa, tanto latte. Anticamente sembra che questa pianta sviluppasse la produzione di latte nelle mucche.