Gloriosa rampicante moltiplicazione

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Tiziana Morganti
  • Dott. Storia Moderna

Fiori screziati tra il rosso e l’arancio per una pianta che può essere definita come una regina d’Africa, visto la sua provenienza. Una specie, dunque, che è in grado di ornare il giardino con la sua bellezza esotica e con una grande resistenza, adatta anche a chi non è un esperto giardiniere. Scopriamo come moltiplicarla.

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Il giglio, nella cultura popolare, ha da sempre un significato strettamente legato alla purezza e alla verginità. Non è un caso, infatti, che spesso venga utilizzato anche come abbellimento in alcune liturgie o per adornare le bambine durante il giorno della Prima Comunione. Nonostante quest’uso comune, però, non tutti sono a conoscenza dell’esistenza di un’altra tipologia di questo fiore che, per colore ed attitudine, si distacca completamente da quello più noto ed utilizzato. Stiamo parlando della così detta gloriosa rampicante, anche conosciuta come giglio rampicante.

A rendere questa versione così diversa dalla prima è, senza ombra di  dubbio, la sua natura rampicante ma, soprattutto, la struttura dei petali ed il colore che li caratterizza. Abbandonato il candore bianco e il tenue rosa, infatti, in questo caso ci troviamo di fronte a dei fiori definiti da screziature rosse e arancio. Due tonalità, dunque, che riconducono immediatamente ad una idea di forte vitalità come quella trasmessa dalla terrà d’origine di questa pianta.

La gloriosa rampicante, infatti, proviene dalle zone tropicali e, in modo specifico, dall’Africa centrale. Le sue caratteristiche estetiche sono piuttosto peculiari e si esprimono, oltre che nel fiore, anche nelle foglie. Queste, infatti, hanno una forma lanceolata ed allungata di un verde chiaro. A definirle maggiormente, però, sono soprattutto dei piccoli uncini presenti sulla sommità.

Un elemento fondamentale visto che, grazie a questo, la pianta riesce ad arrampicarsi sui tralicci o a qualsiasi supporto trovato nelle vicinanze. Come abbiamo detto si tratta di una pianta dai fiori piuttosto estrosi e dalla forte personalità. Questi, poi, possono variare a secondo degli ibridi creati e delle diverse specie che rientrano in questa famiglia botanica.

Ad esempio, non è difficile trovarne alcune i petali sono caratterizzati da combinazioni di colore diverso. I più particolari e scenografici sono sicuramente quelli rossi con bordature arancio. Tutte caratteristiche che descrivono il potenziale ornamentale di questa pianta ma che non raccontano poi molto sulle sue necessità quotidiane. Per comprendere un po’ di più come coltivare la gloriosa rampicante, dunque, proviamo a scoprire i segreti per una giusta crescita e, soprattutto, come moltiplicarla.

1. Descrizione

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Se c’è una cosa certa è che la gloriosa rampicante non è una pianta destinata a passare inosservata. E, come s’intuisce dal suo nome, è capace di splendere in tutta la gloria cromatica come accade spesso alle piante tropicali. Come abbiamo già, accennato, infatti, l’aspetto più evidente di questa specie sono proprio i fiori che, grazie alla particolare forma e alle nuance molto accese, si sono guadagnati un posto d’onore tra i più belli.

Non è un caso, infatti, che la pianta venga chiamata anche giglio rampicante o giglio di fuoco. Ma oltre i  petali facilmente distinguibili, quali sono le altre caratteristiche che la determinano? Iniziamo con il dire che ci troviamo di fronte ad una pianta perenne, tuberosa e rampicante.

Questo vuol dire che, durante la stagione invernale, tutta la parte aerea tende a seccarsi mentre rimane attivo proprio il tubero. Questo riprenderà la fase vegetativa non appena le condizioni climatiche si faranno più favorevoli alla nuova gemmazione. Per quanto riguarda la sua struttura, invece, questa è composta da degli steli piuttosto lunghi e flessibili, che possono raggiungere anche i due metri di lunghezza. Alla sommità delle foglie, poi, sono posizionati i così detti cirri grazie ai quali esprime le sue capacità rampicanti.

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2. Come curare la gloriosa

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Per chi non avesse delle conoscenze approfondite di giardinaggio, la gloriosa potrebbe essere la pianta giusta. Questo vuol dire che non richiede delle cure particolari. Unica accortezza riguarda la temperatura giusta. Non bisogna mai dimenticare, infatti, che si tratta di una specie tropicale e, quindi, il suo nemico giurato è il freddo e la stagione invernale.

Questo vuol dire, dunque, che la coltivazione a terra è consigliabile solo se ci si trova in zone dal clima piuttosto temperato anche durante i mesi più rigidi. In caso contrario, invece, si suggerisce di coltivare la gloriosa in vaso per poterla spostare e portarla all’interno quando il clima si fa ostile.

Direttamente collegata al calore ricevuto è anche l’esposizione alla luce. Inutile dire che la gloriosa non ama l’ombra, se non durante i mesi più assolati. In quelli invernali, deve essere esposta direttamente ai raggi.  Una delle attenzioni maggiori, comunque, deve essere prestata ai tuberi. Per capire nel dettaglio cosa fare, si deve partire da una suddivisione tra coltivazione a terra e in vaso.

Nel primo caso, infatti, si consiglia di dissotterrare i tuberi e conservali in un luogo asciutto e freddo dove la temperatura ideale si aggira intorno al 15 gradi. Molto più semplice, invece, la cura in vaso. In questo caso, infatti, è possibile lasciare tutto seppellito nella terra senza annaffiare per tutta la durata dell’inverno. Per irrigare, infatti, si deve aspettare il sopraggiungere della primavera.

3. Moltiplicazione

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Per quale motivo, però, i tuberi sono così importanti? Molto semplicemente perché sono elementi fondamentali per la moltiplicazione della gloriosa rampicante. Questi, infatti, sono caratterizzati da una forma ad u, molto facile da dividere in due parti diverse. Dopo aver praticato un taglio netto e pulito, si deve provvedere a spolverare con dello zolfo. Portato a termine anche questo step, poi, le parti divise si devono porre in un vassoio con una temperatura che si aggira intorno ai 24 gradi.

Un riposo importante perché serve a far asciugare i tagli e far riprendere da questo stress il tubero. Dopo alcuni giorni, poi, è arrivato il momento di piantare. Anche in questo caso non si tratta di una tecnica complicata. Basta prestare attenzione al verso in cui viene interrato. Il tubero, dunque, deve essere posto in posizione obliqua con la parte tagliata verso la terra e la punta dove si trova la gemma.

Se si vuole portare a termine una moltiplicazione efficace è necessario prestare attenzione anche al tipo di vaso scelto. Il recipiente, infatti, deve essere abbastanza profondo per permettere i posizionare sul fondo una quantità di terreno almeno pari alla lunghezza del tubero stesso.

Terminiamo con l’innaffiatura. In questo caso è bene sapere che, all’inizio, si suggerisce d’intervenire solo quando il terreno diventa più asciutto. Con l’andare del tempo, mano a mano che le nuove piante iniziano a dare segni di vita, la quantità di acqua deve aumentare.

Gloriosa rampicante, la moltiplicazione: foto e immagini

Forte e resistente alle temperature più calde, questa pianta si moltiplica in modo molto semplice attraverso la divisione e il rinvaso dei tuberi. Basta seguire pochi passi fondamentali per avere dei risultati simili a quelli delle immagini in galleria.