Cidia del pesco cura
Che cos’è la Cidia? Quali piante attacca? Come si manifestano i suoi attacchi? Quali danni provoca, come prevenire e come curare le sue infestazioni con i metodi di lotta biologica integrata e con metodi chimici?
Che cos’è la Cydia del pesco
La cidia del pesco, Cydia molesta, conosciuta anche come tignola orientale, è una larva di un lepidottero che si nutre della polpa e dei semi delle pesche.
Gli adulti sono farfalle di medio-piccole dimensioni, con addome tozzo e ali di colore grigio-brunastro con screziature biancastre.
Le larve sono lunghe 10-15 mm e provocano danni sui teneri germogli e sui frutti. Sono proprio le larve e soprattutto quelle di prima generazione che provocano danni alla pianta e a i frutti.
La Cydia sverna come larva matura nelle fessurazioni della corteccia e dei rami e nello stesso anno compie 4-5 generazioni.
Sintomi da infestazioni di Cidia
Il frutto colpito dai bruchi della cidia si presenta forato e con escrementi sulla buccia. L’insetto penetra nell’interno dei frutti scavando una galleria attraverso il pericarpo (buccia) fino a provocarne l’avvizzimento e la cascola.
I segni di infestazione sono visibili ad occhio nudo in quanto dai fori fuoriesce un grumo di gomma e spesso, i frutti colpiti, inoltre, diventano molli per l’instaurarsi di altre patologie fungine.
I frutti infestati dalla cidia finiscono per cadere e l’intero raccolto risulta compromesso.
Lotta biologica contro la tignola del pesco
Come per l’Anarsia per evitare le infestazioni delle Drupacee e soprattutto del pesco da parte di questo lepidottero attuano criteri di lotta guidata – integrata che si basano sul disorientamento sessuale ovvero i maschi attratti da trappole ormonali non fecondano le femmine e le generazioni si arrestano a vantaggio delle piante.
Un alleato efficace nella lotta biologica contro la Cidia e molti altre specie di lepidotteri è il Bacillus Thuringiensis, un batterio sporigeno abitante del terreno che opportunamente diluito in soluzione acquosa e irrorato sulla pianta provoca la morte per paralisi dei bruchi dei lepidotteri quando viene da essi ingerito.
Lotta chimica contro la Cydia del pesco
Gli interventi chimici prevedono l’uso di: Azinfos-metile, Clorpirifos-etile, Carbaril, e altri prodotti specifici, al superamento della soglia, che varia da 7-8 giorni, per la seconda generazione e 4-6 giorni, per le generazioni successive.
Cure e trattamenti contro la Tignola orientale
Trappole e trattamenti preventivi specifici circa ogni 15 giorni. Difesa primaverile.